Gay Pride Milano 2010


Emozionante!Il Gay pride di Milano è stato semplicemente emozionante!Centinaia di persone si sono incontrate in Piazza Castello per partecipare al corteo che si è spinto sino a Porta Venezia. Il percorso contrario a quello degli anni precedenti simboleggia il cammino all'indietro che il nostro paese sta effettuando. La manifestazione si è presentata piena di colori e di musica, piena di persone che riempivano le strade come un fiume in piena. Sabato nessuno aveva paura di gridare al mondo la propria bellissima "diversità", non c'erano maschere a coprire la nostra vita, eravamo tutti uguali. Ciò che mi ha colpito è stato vedere tantissime persone diverse tra loro, gay, trans, lesbiche e soprattutto etero camminare insieme uniti in un solo ideale, rivendicare i nostri diritti, diritti che non appartengono solo alla comunità lgbt ma a tutti i cittadini in quanto tali. E' giusto che tutti noi combattiamo contro le ingiustizie, contro chi ci vuole togliere la libertà, dobbiamo scendere in piazza sempre, e non solo quando veniamo direttamente danneggiati!In seguito alla legge 138/2010 la comunità lgbt ancora una volta si è vista negata un suo fondamentale diritto: il matrimonio. La Corte Costituzionale ha preferito "passare la patata bollente" al legislatore, il quale ora è l'unico che può far progredire il nostro Paese. Tuttavia la Corte Costituzionale ha affermato che le coppie gay devono essere riconosciute come tali, sottolineando che i diritti di tali coppie sono esattamente gli stessi che caratterizzano le coppie etero, e per questo devono essere difesi con fermezza. Ma allora non mi torna uan cosa: una coppia omosessuale è uguale in tutto e per tutto a una coppia eterosessuale, i diritti sono gli stessi, il matrimonio fa parte di uno di questi diritti, ma allora perchè la Corte Costituzionale non ha difeso questo nostro diritto con la legge 138/2010?Solo belle parole spazzate via dal vento dell'ingiustizia!La sentenza va inoltre contro l'articolo 3 della Costituzione italiana:

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Essa si oppone al diritto di uguaglianza che caratterizza tutti i cittadini e fa di tale diritto solo un principio da applicare in certe piccole situazione. Il Pride si erge proprio a difesa di questa fantomatica uguaglianza che ogni giorno purtoppo ci viene negata; il Pride non è un carnevale come i cattolici, i razzisti o gli ignoranti lo dipingono, è una manifestazione che esprime all'Italia l'indignazione di una comunità che non si arrende e che non scende a compromessi. Non vogliamo dei diritti simili a quelli delle persone "normali", vogliamo gli stessi diritti, e per questo combatteremo sempre, fieri di quello che siamo, orgogliosi della nostra vita, e convinti delle nostre idee. Il Gay Pride di sabato non è terminato a Porta Venezia, ma continua ogni giorno nella nostra quotidianità, e continua a gridare orgoglioso a squarciagola: NOI NE ABBIAMO ABBASTANZA!

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